Oggi il Made in Italy non è più solo sinonimo di qualità ma anche di sostenibilità: l’Italia, infatti, ha adottato lo schema nazionale volontario “Made Green in Italy” per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti.
Tale schema è stato inizialmente istituito dall’art.21 comma 1 della Legge 221/2015, Collegato ambientale alla Legge di Stabilità del 2014; in seguito, con il Decreto 56/2018, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha definito le modalità di funzionamento dello schema e le modalità per utilizzare il marchio.
“Made Green in Italy” è il primo schema certificativo italiano sull’impronta ambientale di prodotto, che utilizza la metodologia europea della Product Environmental Footprint (PEF), definita nella raccomandazione 2013/179/UE della Commissione Europea del 9 aprile 2013, che calcola l’impronta ambientale di prodotto misurando l’impatto di ogni fase del ciclo di vita. “Made Green in Italy” rappresenta uno strumento per incrementare la competitività del sistema produttivo italiano nel contesto della crescente domanda di prodotti ad elevata qualificazione ambientale sui mercati nazionali ed internazionali.
Come riportato sul sito del Ministero della Transizione Ecologica, i principali vantaggi che offre l’adozione di tale schema sono:
• La promozione di modelli sostenibili di produzione e consumo per perseguire ed attuare le indicazioni della strategia definite dalla Commissione Europea
• Il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali dei prodotti e la riduzione degli impatti ambientali che questi generano durante il loro ciclo di vita.
• L’indirizzamento dei consumatori e dei cittadini verso scelte di consumo sempre più informate e consapevoli , nella prospettiva di promuovere lo sviluppo del consumo sostenibile e garantire latrasparenza e la comparabilità delle prestazioni ambientali di tali prodotti.
• Il rafforzamento dell’immagine, il richiamo e l’impatto comunicativo dei prodotti che adottano il marchio “Made in Italy”, con l’obiettivo di incrementare la competitività a livello nazionale e internazionale
• La definizione delle modalità più efficaci per valutare e comunicare l’impronta ambientale dei prodotti del sistema produttivo italiano, attraverso l’adozione del metodo PEF – Product Environmental Footprint come definito nella raccomandazione 2013/179/CE e s.m.i, e associandovi aspetti di tracciabilità, qualità ambientale, qualità del paesaggio e sostenibilità sociale.
Il marchio Made Green in Italy può essere adottato da tutti i prodotti che presentano prestazioni ambientali pari o superiori al benchmark di riferimento.