L’adozione del bilancio di sostenibilità ESGe rappresenta per le imprese lo strumento di rendicontazione non finanziaria fondamentale per trasmettere e comunicare ai propri stakeholder trasparenza ed impegno in termini sociali, ambientali e di governance.
Ecco quali sono i principali vantaggi e per chi è obbligatorio adottarlo.
VANTAGGI INTERNI
Innanzitutto, consente al management dell’impresa di analizzare e documentare il posizionamento aziendale sul mercato rispetto al benchmark di filiera, per valutare e orientare le future strategie.
È anche utile per conoscere gli impatti dell’Impresa sull’ambiente in cui opera e le ricadute sul business, per anticipare e prevenire possibili rischi d’Impresa, misurando la solidità aziendale.
Il bilancio di sostenibilità consente inoltre di misurare e monitorare nel tempo le performance ambientali, sociali e di governance, rispetto ai benchmark di settore e con riferimento a standard internazionali.
VANTAGGI ESTERNI
Adottare il bilancio di sostenibilità consente di accrescere la percezione esterna del Valore dell’Impresa, soprattutto in termini di reputazione e trasparenza.
Fornisce inoltre agli stakeholder dati affidabili e verificabili riguardo agli effetti ambientali generati dalla propria attività (consumo di risorse, emissioni, produzione di rifiuti, ecc.) e sulle ricadute economiche-sociali delle attività d’impresa. Infine dà visibilità alle misure adottate per ottenere il miglioramento nel tempo delle performance di sostenibilità stabilite.
Tali vantaggi sono realizzabili soprattutto quando il bilancio di sostenibilità ESGe utilizza metriche riconosciute a livello internazionale.
ADOZIONE DEL BILANCIO: OBBLIGO O OPPORTUNITÀ
La Direttiva 2014/95/UE CSRD mira a modificare ed estendere gli obblighi già previsti dalla Direttiva 2014/95/UE NFRD, collocandosi all’interno delle azioni del Green Deal Europeo e dell’Agenda per la finanza sostenibile, e prevede per le Imprese Europee l’adozione progressiva di standard UE in materia di rendicontazione di sostenibilità (sviluppati dal Gruppo consultivo europeo sull’informativa finanziaria – EFRAG).
Introduce l’obbligo per le grandi imprese di interesse pubblico (banche, assicurazioni, società quotate) di rendicontare le informative di carattere non finanziario. Estende inoltre tale obbligo, entro il 2026; anche a tutte le società quotate sui mercati regolamentati dell’UE, ad eccezione delle Microimprese.
L’evoluzione normativa di carattere comunitario prevede l’emanazione progressiva di standard di rendicontazione settoriali e linee guida dedicate alle PMI, allineati con i criteri previsti dalla Tassonomia Green (Reg. UE 2021/2139).
Nonostante al momento non esistano specifiche prescrizioni rivolte alle PMI non quotate, le imprese non ancora obbligate alla Rendicontazione di Sostenibilità che adottano un Bilancio di Sostenibilità ESG effettuano una scelta di valore strategico poiché i Clienti, gli Investitori e il Sistema Bancario e di Garanzia del Credito sono sempre più sensibili e attenti alle capacità delle Aziende e delle loro filiere produttive di conoscere, migliorare e comunicare in maniera trasparente le proprie performance di sostenibilità ESG.
Attraverso un’adeguata comunicazione interna ed esterna, il Bilancio di Sostenibilità ESG permette inoltre di migliorare l’immagine aziendale nei confronti degli Stakeholder (Soci, Azionisti, Dipendenti, Clienti, Fornitori, opinione pubblica, ecc.) esprimendo il sistema di valori e l’impegno dell’Impresa nel mantenere il giusto equilibrio tra le componenti economico-finanziarie e la vocazione sociale e ambientale, riconducibile anche agli scopi di “utilità sociale” dell’impresa.
Il Bilancio di Sostenibilità è certificabile da Enti Terzi indipendenti che ne validano correttezza e completezza a beneficio di tutte le parti interessate, ciò anche al fine di fornire alle asserzioni di sostenibilità dichiarate dall’azienda un valore di veridicità
IL METODO ICS PER L’ADOZIONE DI UN BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ
Il percorso di sviluppo del bilancio di sostenibilità ESGe è finalizzato alla realizzazione di un documento di rendicontazione non finanziaria efficace e completo, e si compone di più fasi.
FASE I – PROGETTAZIONE DEL MODELLO
Con la Direzione e il personale apicale coinvolto nel progetto, si riesaminano e approvano gli obiettivi e contenuti da raggiungere. Viene costituito il Team di progetto e assegnato ad ogni suo componente uno specifico ruolo. Il team viene formato sui principi, requisiti e standard relativi al reporting non finanziario. Infine si definiscono tempistiche e milestone di progetto.
L’attività inizia identificando e analizzando aspetti cardine per la stesura del bilancio: struttura organizzativa, attività svolte dal personale aziendale, parti interessate (stakeholder) e i loro fabbisogni, aspetti economici, ambientali e sociali applicabili all’Organizzazione, processi di rendicontazione, di comunicazione e delle politiche aziendali.
Uno degli strumenti più importanti per l’analisi dei rischi è l’analisi di materialità, che consiste nella mappatura degli aspetti rilevanti per lo sviluppo sostenibile tenendo in considerazione le aspettative e le priorità secondo gli stakeholder, da un lato, e la rilevanza che tali aspetti hanno per l’Organizzazione, dall’altro.
In linea con aspettative e priorità degli stakeholder, si analizzano e selezionano gli indicatori proposti dagli standard internazionali di rendicontazione per la sostenibilità GRI (Global Reporting Initiative) e SDGs (Sustainable Development Goals) in congruenza con le aspettative e priorità degli stakeholder. Ove disponibili e applicabili, la selezione degli standard include anche i nuovi ESRS (European Sustainability Reporting Standards) all’interno della struttura degli indicatori che compongono il report di Sostenibilità, affiancandoli ai GRI nell’ottica di garantire ai propri clienti un allineamento anticipato a quelli che si prospettano essere i futuri standard di riferimento all’interno della UE.
L’attività si sviluppa con la progettazione e stesura di unset di procedure che definiscono modalità, responsabilità e tempistiche per la raccolta ed elaborazione dei dati necessari al calcolo degli indicatori di performance. Tali procedure garantiscono la ripetibilità e comparabilità delle prestazioni aziendali nel tempo.
FASE II – SVILUPPO ED ELABORAZIONE DEL MODELLO
Raccolta dati, popolamento database e indicatori di sostenibilità
Il percorso prosegue poi con la raccolta dati, analisi, elaborazione e rappresentazione degli indicatori di sostenibilità GRI/SDGs/ESRS individuati nelle fasi precedenti, attività che può essere facilitata anche attraverso l’uso di software di rendicontazione appositamente progettati per facilitare la raccolta dei dati, specie se effettuata presso unità operative differenti, nonché la relativa classificazione, validazione e reportistica.
Se richiesto dall’ azienda il servizio si completa con l’Assessment per l’identificazione dei requisiti di applicabilità secondo la Tassonomia Ambientale Europea e il supporto al calcolo e rendicontazione degli indicatori Tassonomici.
L’attività consiste in un assessment iniziale con il quale vengono identificate le attività aziendali «ammissibili» (ecosostenibili) secondo la tassonomia europea. Una volta definito il campo di applicazione, si redige un piano d’azione dove si stabiliscono le modalità operative di raccolta dati finalizzate a quantificare in termini monetari le percentuali di allineamento ai requisiti della Tassonomia Ambientale Europea dei tre indicatori obbligatori (Turnover, CapEx, OpEx). L’attività procede con il supporto al calcolo e rendicontazione degli stessi tre indicatori.
FASE III – PUBBLICAZIONE DEL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ ESGe
Il bilancio di sostenibilità rendiconta gli impatti generati dall’Organizzazione nei principali ambiti ESG, nonché i relativi obiettivi di miglioramento per il medio-lungo periodo. Il Modello ICS di Bilancio di Sostenibilità ESGe include lo Studio della VALUTAZIONE DELL’AFFIDABILITÀ CREDITIZIA, rendendo così il Report ESGe, compatibile con le verifiche delle principali agenzie di rating che operano nell’ambito del merito creditizio.
FASE IV – ATTESTAZIONE DEL BILANCIO DA PARTE DI ENTE TERZO ACCREDITATO
Il risultato ottenuto viene sottoposto all’attestazione da parte di un Organismo di Certificazione, con conseguente emissione dell’attestato di verifica del Bilancio dell’Ente Terzo indipendente.
FASE V – COMUNICAZIONE DI SOSTENIBILITÀ AGLI STAKEHOLDER
I risultati raggiunti vengono comunicati a tutte le parti interessate grazie ad un Piano di Comunicazione che prevede azioni e strumenti, di tipo tradizionale e digitale, utili a valorizzare l’impegno aziendale e attuare programmi di coinvolgimento degli stakeholder (formazione al personale, qualificazione della supply chain, eventi, campagne digital, etc.).
FASE VI – PIANO DI AZIONE PER IL MIGLIORAMENTO DEGLI INDICI DI SOSTENIBILITÀ (KPI)
Il Piano d’azione è un documento interno utile per migliorare in maniera pianificata degli indici Sostenibilità sulla base delle politiche e strategie aziendali; descrive e consente di monitorare obiettivi, azioni, target e le loro modalità di attuazione.
FASE VII – REVISIONE E AGGIORNAMENTO PERIODICO DEL BILANCIO
Periodicamente viene effettuato un supporto al Responsabile di Progetto aziendale (Sustainability Manager) per analizzare, aggiornare e migliorare il Bilancio di sostenibilità ESGe-
Considerando le possibili nuove esigenze aziendali o cambiamenti organizzativi intervenuti nel frattempo, il modello di Bilancio viene riesaminato al fine di identificare eventuali modifiche da apportare in termini di contenuti o di struttura del documento e del data base associato.
Viene inoltre verificata l’efficacia delle procedure di raccolta e aggiornamento dei dati esistenti nonché degli indicatori esistenti.
Nuovi obiettivi di miglioramento vengono così stabiliti, anche in base alle performance di sostenibilità raggiunte nel periodo precedente.
Infine si procede con l’elaborazione, verifica e approvazione da parte della Direzione Aziendale del nuovo documento di Bilancio di Sostenibilità.